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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 14:51

Le pensiline sono strutture architettoniche atte a svolgere una funzione protettiva dalle intemperie e allo stesso tempo incidono notevolmente sull'aspetto formale del prospetto su cui sono poste.

Le pensiline in legno

In commercio esistono varie tipologie di pensiline, costituite da una struttura portante che puà essere in vari materiali, come legno, ferro, acciaio e da una copertina di policarbonato, nel caso di materiali metallici o quella classica realizzata con tegole e guaina bitumata, accordata con il legno. Le pensiline in legno generalmente le ritroviamo su prospetti di abitazioni dallo stile rusticheggiante ma ciò non esclude il fatto di poterle inserire anche su strutture moderne, dal momento che il legno lamellare è un materiale molto versatile. Infatti la struttura portante della pensilina in legno è proprio costituita da travetti di spessore di 14-16 cm in legno lamellare che rappresentano gli elementi portanti della struttura e dai travetti trasversali di circa 4,5x9 cm sui quali verrà posta la copertura di spessore di 20 mm con l'applicazione di guaina bitumata. È possibile trovare in commercio pensiline in lamellare abete impregnato di varie musure anche se quelle standards si aggirano intorno i 100-200 cm. Addirittura vi sono pensiline moderne che combinano al legno l'inserimento di pannelli fotovoltaici così da svolgere una doppia funione: quella protettiva dalle intemperie e quella legata al risparmio energetico così da essere perfettamente in linea con i principi dell'ecosostenibilità. Vi sono molte aziende che forniscono pensiline di legno su tutto il territorio nazionale. Di seguito ve ne suggeriamo qualcuna che presenta prodotti solidi, esteticamente attraenti e competitivi a livello economico:

giardinoinlegno.it

mglegno.com

ipannellisolari.com

Aspetti positivi

Il legno è un materiale naturale, vivo e per le sue caratteritiche sia strutturali che estetiche possiede una grande carica espressiva e sicuramente rispetto agli altri materiali esprime al meglio quel famoso senso di protezione per il senso di calore che trasmette. Inoltre il legno è un materiale molto versatile, adattabile sia su strutture moderne che rusticheggianti ed infine è un materiale molto resistente e strutturalmente capace di coprire ampi spazi (legno lamellare).

Aspetti negativi

Il legno però ha necessariamente bisogno di una costante manutenzione perchè facilmente attaccabile dalle intemperie e dalla formazione di funghi e batteri. Proprio per questo le pensiline dopo essere montante vengono sottoposte ad un trattamento anti-funghicida e che contrasti la penetrazione dell'acqua, che rappresenta il suo nemico principale. Per conferire l'effetto lucido sul legno si passa della cera ed infine per imbrunirlo basta una spennellata di olio di lino cotto.

pensilina in legnopensilina in legno
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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 10:53

La pensilina in policarbonato è un'ottima scelta sia dal punto di vista estetico, essendo trasparente e lasciando filtrare la luce, che funzionale considerando il fatto che il policarbonato è un materiale altamente resistente.

Perché scegliere una pensilina di policarbonato?

Il policarbonato non è altro che un poliestere dell'acido carbonico, scoperto nel 1928 da Carothens il quale ne studiò la composizione, ma si dovette attendere il 1960 per vederne il suo impiego. Il policarbonato è un materiale così resistente da poter contrastare oli, grassi, acidi minerali, idrocarburi alifatici, alcol e l'acqua al di sotto dei 70°C. L'unica nota negativa è rappresentata dal fatto che il policarbonato non è un materiale biodegradabile. Le sue proprietà meccaniche lo rendono un materiale, differentemente dal vetro, altamente flessibile e predisposto a sopportare elevati carichi e opporre una buona resistenza alla flessione; il policarbonato, ferreo antagonista del vetro, differentemente da quest'ultimo può essere curvato, piegato e assumere forme più organiche senza fratturarsi, mantenendo la stessa caratteristica di trasparenza. Il policarbonato proprio per la sua fruibilità è utilizzato per realizzare molte interessanti strutture tra le quali le più diffuse sono le pensiline. Davanti ai portoncini di casa ci sarà capitato di restare incuriositi e attratti da questi artisitci e arditi elementi architettonici così particolari da dare un tocco di eleganza e modernità al prospetto dell'abitazione. Spesso pensiline moderne vengono utilizzate anche nei parcheggi di centri commerciali, costruite su lunghi camminamenti pedonali per ripararsi dalla pioggia attraverso lastre in policarbonato su strutture in acciaio, piegate a formare delle tettoie e delle volte a botte particolarmente moderne. È possibile anche scegliere una pensilina classicheggiante; questo dipenderà non tanto dal policarbonato che resterà una costante, ma dalla struttura che lo supporterà che potrà variare dall'acciaio, al ferro lavorato in stile Art Nouveau.

Le aziende produttrici di pensiline in policarbonato

In Italia vi sono moltissime aziende che producono pensiline in policarbonato; di seguito ne suggeriamo qualcuna:

Sirspa.it fornisce la pensilina in un comodo kit di montaggio comprensivo di:

mensole di sostegno realizzate in ABS antipolvere, profili longitudinali in alluminio OX ARGENTO, lastra di tamponamento in Policarbonato Compatto originale di sintesi protetto raggi U.V. , antigrandine e avente uno spessore di 3 mm. include inoltre tutte le guarnizioni e le viterie necessarie per il montaggio. L'azienda si trova a Castenedolo (BS), in via Brescia,41.

Studio2001.it fornisce pensiline in policarbonato e acciaio dal taglio essenzialmente moderno. L'azienda si trova a Rovato (BS) in via Baracca,20

Eurocoverpensiline.it fornisce pensiline in policarbonato-ferro, policarbonato-alluminio e altro ancora. L'azienda si trova a Polveraro (PD) in via del Convento,11.

Giovanniparisi.it produce pensiline di vario tipo tra le quali anche quelle in policarbonato e alluminio molto moderne. L'azienda si trova a Borgo Buggiano (PT) in via Circonvallazione,66.

pensilina policarbonato pensilina policarbonato e alluminio
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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 08:53

La Basilca di San Nicola di Bari non è soltanto testimonianza dei sacrifici di coloro che pietra per pietra hanno dato vita ad un capolavoro artisitico dell'architettura ma è fulcro di storia, di vocazione ecumenica e di fede.

L'architettura della Chiesa di San Nicola di Bari

L'imponenza architettonica della Basilica di San Nicola di Bari ci riconduce più alla struttura di un castello che ad una semplice chiesa. Lo stile romanico, caratterizzato dal poter apprezzare i materiali vivi, nella propria naturale espressione, le sue stesse imponenti proporzioni, ci lasciano immaginare un maniero. Nel periodo normanno la Basilica fu utilizzata come fortezza per difendersi dagli attacchi nemici. La chiesa è circondata da quattro cortili che anticamente erano riservati al Clero; attualmente ai cortili si accede dal Lungomare e da quella prospettiva è possibile leggere l'unitarietà del complesso medievale. Infatti il periodo principale che segna la Basilica di Mira è quello medievale (1090-1125). La facciata laterale nord, che si apre su Largo Urbano II è caratterizzata da una serie di iscrizioni che citano i nomi di marinai che nel 1087 rapirono le reliquie di San Nicola e si suppone che sotto ogni nominativo vi siano collocate le rispettive tombe; stesso criterio lo ritroviamo per la facciata ovest, ovvero la facciata principale. La facciata ovest è imponente e raggiunge il suo verticalismo grazie all'inserimento di due lesene che la suddividono in tre parti, corrispondenti alle tre navate interne. I tre portali che segnano l'ingresso alle tre navate, due laterali e quella centrale, sono di differente altezza proprio per sottolineare la gerarchia del corpo centrale rispetto rispetto quelli laterali. I corpi laterali presentano un'altezza più bassa rispetto a quello centale che si chiude con un tetto a cuspide. Su ciascuna delle due porte laterali c'è un arco cieco, dentro al quale vi sono altri due archi. Sulla fascia centrale, al di sopra dei suddetti archi vi sono tre finestroni, anticamente destinati ad ospitare alcune statue: quella di San Nicola e quella di Sant'Antonio realizzate nel 1658 dallo scultore Michelangelo Costantino. Al di sopra delle suddette nicchie vi sono cinque bifore ed il semplice rosone centrale. La facciata est è meno elaborata, caratterizzata da un finestrone absidale posto al centro del prospetto, probabilmente di epoca bizantina. La facciata sud mantiene le caratteristiche della facciata nord, sia per gli arconi esterni che per l'esaforato. La facciata nord si collega con quella ovest (facciata principale che dà sulla piazza)attraverso la Torre delle Milizie, poggiante su un vano vuoto. La notevole diversità stilistica della torre sud-ovest (campanile attuale) fa pensare che questa torre sia anteriore alla chiesa stessa.

Perchè andare a San Nicola di Bari?

La Basilica di San Nicola di Bari è un gioiello dell'architettura medievale e come tale va omaggiato!

Basilica di San Nicola di Bari
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18 luglio 2011 1 18 /07 /luglio /2011 20:17

La funzione principale della ringhiera è quella di protezione assoluta da cadute indesiderate (ringhiere di balconi, ringhiere di scale) oltre che di difesa della propria privaci (inferriate e cancelli).

Le ringhiere in ferro

La ringhiera non è altro che una sorta di parapetto dal quale potersi affacciare con sicurezza e tranquillità; anticamente le ringhiere erano costituite da elementi di legno ma a partire dal XVII secolo al materiale legno fu sostituito il metallo: il ferro divenne il materiale per eccellenza. L'Art Nouveau ci ha regalato delle creazioni di ringhiere che sono delle vere opere d'arte. A livello formale sono ringhiere non soltanto funzionali al loro scopo principale cioè quello protettivo, ma sono anche molto raffinate e belle a guardarsi; la prima cosa che stupisce quando si ammira una ringhiera del genere è la sorprendente riduzione degli spessori degli elementi metallici tale da conferire all'intera struttura un senso di grande leggerezza e leggiadria specie per come è lavorato il ferro che incurvandosi e piegandosi su se stesso, superando i propri limiti di resistenza, riesce a creare dei motivi floreali esclusivi e molto raffinati. Le ringhiere in ferro battuto sono dei veri e propri elementi di arredo, oltre che di protezione, e valorizzano l'ambiente a cui sono destinate. Oggi la ringhiera è diventata un elemento da accordare perfettamente allo stile dell'architettura prescelto per la propria abitazione e va anch'essa studiata sia nella forma che nel colore. Oltre alle classiche ringhiere in ferro costituite da elementi verticali e quelle più articolate in ferro battuto o ghisa per ambientazioni classicheggianti, vi sono anche ringhiere etremamente moderne costituite da elementi tubolari, lineari in acciaio inox o in alluminio posti orizzontalmente. Tra le aziende italiane che producono ringhiere in acciaio inox vi è la BLM, la cui sede si trova in Emilia Romagna. A discrezione del cliente, le ringhiere possono essere fornite in ferro grezzo o acciaio inox, trattate con antiruggine, zincatura elettrolitica sia a freddo che a caldo e verniciate con polvere a fuoco o finite con aggrappanti speciali e prodotti epossidici. Possono essere eseguite in tubolare di vari spessori o ferro pieno e forgiato, a una o più ante, con apertura a bandiera o scorrevoli, manuali o motorizzate.

Altre informazioni utili

Di seguito vi forniamo i contatti di altre aziende produttrici di ringhiere in ferro:

Se-car.it

Paginegialle.it/italfersnc

Wolfsgruber.it

ringhiera balconetubolariArt Nouveau
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18 luglio 2011 1 18 /07 /luglio /2011 10:14

Tra le finiture fondamentali di un ambiente, i rivestimenti assumono un ruolo determinante nell'aspetto formale dello stesso. Scegliere un buon rivestimento vuol dire fare un buon investimento e valorizzare la propria casa.

Cotto d'Este

Attualmente il rivestimento è divenuto un aspetto di grande interesse sia architettonico che commerciale. Il business dei rivestimenti è stato supportato dal pullulare di bellissimi showroom che espongono fieramente i prodotti di varie aziende, inserendoli in ambientazioni progettate da validi architetti, così da fornire un'idea chiara, precisa e concreta di ciò che si vuole acquistare. L'esposizione del prodotto è un aspetto molto importante in quanto il cliente può rendersi conto "con mano" della qualità, dell'effetto, del colore, della resistenza del materiale. Cotto d'Este è un rifornitore di gres porcellanato presente sul mercato dal 1962, la cui sede si trova a Carate Brianza. Dallo studio approfondito di materiali naturali come il marmo e il cotto, Cotto d'Este ha dato alla luce dei prodotti in gres porcellanato che ne imitano perfettamente l'espressione formale, così perfetti da far sorgere il dubbio se si tratti di materiale naturale o meno. I pavimenti in gres sono molto durevoli in quanto il gres porcellanato è un materiale altamente resistente, pratico e attualmente di grande effetto. Nell'architettura contemporanea la pietra sta riscuotendo un rinnovato successo. Per questo Cotto d'Este si è ispirata alle più belle pietre estratte nel mondo per creare le proprie pietre in gres porcellanato. Moderni e minimalisti, i rivestimenti in pietra di Cotto d'Este hanno un realistico effetto di profondità dovuto all'inserimento nell'impasto a tutta massa di minerali pregiati accuratamente selezionati. Cotto d'Este propone prodotti sia perfettamente in linea con l'architettura moderna come il gres porcellanato di finto marmo che con il gusto rusticheggiante rappresentato da un gres porcellanato in finto cotto, dalle infinite combinazioni cromatiche e grafiche ottenute da un'ampia serie di stampi ricavati anche da calchi su pregiati cotti di antica fattura. Uno degli ultimi prodotti lanciati da Cotto d'Este è Kerlite, un gres di minimo spessore ma molto resistente in quanto la parte inferiorie della lastra è in fibra di vetro e si posa direttamente sui vecchi pavimenti tramite incollaggio. Inoltre con solo 3,5mm di spessore è possibile evitare il livellamento di porte e infissi oltre a non incidere sostanzialmente sul peso dei solai.

Altre informazioni utili

Per chi vuole acquistare Kerlite fino al 31 luglio c'è un'ottima promozione in tutta Italia per un ordine minimo di 30 mq. Kerlite da 21 eur/mq.

Per ulteriori info:

riccardogatti@fapir.it

KerliteCotto d'Este-Le Terracotte
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18 luglio 2011 1 18 /07 /luglio /2011 09:40

Scrivere è in assoluto il modo più efficace e semplice di comunicare le proprie emozioni. Per scrivere, ovviamente occorre uno strumento altrettanto semplice: la penna. Durante la nostra carriera scolastica chissà quante di quelle penne abbiamo consumato che oramai ne abbiamo perso il conto, quante di quelle abbiamo fatto scoppiare sporcandoci le mani di inchiostro e di quante, infine, ne siamo stati terribilmente gelosi, per la paura che il nostro compagno di banco avesse potuto distrattamente confonderla e scambiarla con la sua.

Paper Mate FlexGrip Elite

Eppure non sembra così lontano e nostalgico il tempo in cui scrivevamo chilometriche lettere d'amore o cartoline affettuose da inviare alle persone più care o quando, chiusi a chiave nella nostra camera, ci improvvisavamo grandi artisti a scrivere di getto musica, parole e poesie per dare sfogo alle nostre più intime emozioni; in quel preciso istante far scorrere la penna su un foglio bianco diventa quasi un momento magico, rituale.

Per dare sfogo alla nostra fantasia occorre una penna pratica, scorrevole sicché scrivere diventa un vero piacere. Le penne a sfera Papermate Flexgrip Elite sono l'ideale per chi vuole avere la sensazione di scrivere con fluidità. Non a caso sono state definite le penne più "scorrevoli". In commercio ci sono vari modelli e in diversi colori: le classiche nero, rosso e blu o anche assortite. Il meccanismo è a scatto con clip. Il fusto della penna Papermate Flexgrip Elite è in morbida gomma mentre l'impugnatura è realizzata con scanalature ad anello per ottenere una presa più comoda e sicura. L'innovativa formula dell'inchiostro e la grossa punta sono i fattori principali a determinare la famosa scorrevolezza della penna.

In commercio le penne Papermate Flexgrip Elite si trovano in confezione da 12 o da 4 penne. Il costo della confezione da 12 pezzi, tratto 0,5 mm, è di circa 17 euro; quello della confezione da 4 pezzi, tratto 0,5 mm, è di circa 6 euro.

Ottima idea regalo

La confezione delle penne Papermate potrebbe essere un'ottima idea regalo per i vostri ragazzi ora che inizierà il nuovo anno scolastico. Le penne Papermate Flexgrip, oltre ad essere utili, sono anche belle da vedere perché realizzate con un design moderno ed elegante.

Papermate Flexgrip Elite
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17 luglio 2011 7 17 /07 /luglio /2011 20:16

Vicenza, la meravigliosa città dove ha operato attivamente il Palladio, dal 1994 è stata ufficialmente indicata dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. La città è stata musa ispiratrice di molti scrittori e poeti tra i quali Goethe, Camus, Fogazzaro e Goffredo Parise.

La fiera di Vicenza

Le fiere orafe di Vicenza sembrano voler rispecchiare l'eleganza e la ricchezza di quel patrimonio storico-artistico di cui la città si riempie di orgoglio. Il calendario è ricco di eventi e le fiere sono suddivise in tematiche ben precise tali da catturare l'interesse, la curiosità ed il consenso di un più vasto pubblico. La fiera si è aperta il 15-20 gennaio 2011 con "Vicenza Oro First" ovvero una mostra internazionale di oreficeria, argenteria, gioielleria e orologi "made in Italy", dove gli orafi danno dimostrazione della loro creatività artistica attraverso la mostra di prodotti raffinati, preziosi e innovativi in un'area espositiva di 70.500 mq. T-Gold e Glamroom promuovono la bravura di orafi i quali presentano i propri "prodotti artistici" di purissimo design, associando talvolta all'oro anche altri materiali come l'acciaio, la ceramica, il caucciù, il legno e il vetro. L'appuntamento "Vicenza Oro Charm" si è tenuto quest'anno dal 21 al 25 maggio 2011; questo evento si è posto come obiettivo il raggiungimento dell'interesse del consumatore "fashion" evoluto, cioè colui che è al passo coi tempi, apprezza il design nel suo universo quotidiano e lo fa diventare intimamente suo. Dal 3 al 6 Giugno si è svolta "Vicenza Oro Italian Club" un'occasione d'incontro per gli operatori del settore orafo per scoprire le nuove tendenze del momento. A Settembre si svolgerà "Vicenza Oro Choise", un appuntamento molto atteso rappresentato da un timing pensato per le campagne di vendita che si sviluppano tradizionalmente in occasione delle festività di fine anno e strategicamente inserito nel calendario fieristico per accogliere un numero maggiore di visitatori. Dal 15 al 20 Gennaio T-Gold promuove una mostra internazionale di macchinari per l'oreficeria, nonché strumenti gemmologici; si darà ampio spazio alla nuova tecnologia della lavorazione dei metalli associati all'oro.

I settori Merceologici

Di seguito indichiamo i settori merceologici a cui le fiere sono rivolte:

oreficeria fine e commerciale, gioielleria, gioielleria in platino, argenteria industriale e a mano, bigiotteria d'argento, pietre preziose e semi-preziose, perle, corallie cammei, orologi da polso e da tasca, macchinari e attrezzature per oreficeria e preziosi, accessori, strumenti gemmologici, servizi, editoria specializzata. Argenteria da tavola e per l'arredamento, oggettistica.

Per ulteriori informazioni sulla manifestazione che si terrà a settembre:

Choicevent.it

Vicenza Oro
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17 luglio 2011 7 17 /07 /luglio /2011 15:55

S.Alessio Siculo è un piccolo paese della provincia di Messina che si affaccia sul mare. E proprio il mare ha rappresentato da sempre per il paese la risorsa fondamentale della sua ricchezza sociale, culturale ed economica.

Sant'Alessio: cenni storici

Sant'Alessio, anticamente Arghenrion Akron ovvero "Capo d'argento", attualmente è un florido polo turistico che si affaccia sul mare. Negli ultimi anni il paese si è attrezzato ad accogliere i turisti attraverso la costruzione di varie strutture alberghiere e balneari. La sua spiaggia a ciottoli è molto caratteristica e se decidete di calpestarla non dimenticate di indossare un paio di scarpette! Ma Sant'Alessio non è solo mare; il centro del paese è ricco di testimonianze storiche da ammirare: la Trinacria,"U quarteri i menzu", le fornaci, il Castello e Villa Genovesi.

La Trinacria, il simbolo della Sicilia, ovvero la testa della Gorgone con le tre gambe, simbolo delle tre punte dell'isola della Sicilia, che tramutava in pietra chiunque osasse guardarla. Il simbolo scultoreo lo ritroviamo su una facciata di un'abitazione nel quartiere Margherita. "U quartieri i menzu" è appunto un antico quartiere di cui sono rimasti pochi resti tra i quali un bellissimo portale, in pietra arenaria, risalente al XVIII secolo. Le caratteristiche vecchie fornaci dove si produceva la calce idraulica, disseminate lungo tutta la costa di capo S.Alessio. L'opera architettonica più imponente del paese e quella meglio conservata è rappresentata dal Castello fortemente voluto da Alessio I Comneno (1048-1118), l' imperatore bizantino che combattè contro i Turchi e i Normanni. Il castello, costituito strategicamente sulla roccia, subì varie dominazioni. Anche gli Arabi se ne impossessarono ma poi furono costretti a cederlo ai Normanni, i quali lo trasformarono notevolmente dalla sua originaria configurazione. La fortezza ospitò anche Carlo V (1500-1558) reduce dalla presa di Tunisi del 1535. Nel 1676 divenne il deposito di viveri della città di Messina durante la contesa tra Francesi e Spagnoli; agli inizi dell'Ottocento gli Inglesi, per difendere la costa dagli attacchi dei Francesi, ristrutturarono la fortezza costruendo la cinta muraria esterna. Nel 1900 il maniero diventò proprietà di Giovanni Impellizzeri. Molto interessante da visitare è Villa Genovesi, detta anche "Villa del Gallo" perché sulla sommità di una torretta a pianta circolare, è posto un galletto in ferro, che tra l' altro è divenuto il simbolo del paese. La struttura ottocentesca, dal caratteristico tetto a spioventi, attualmente ospita un polo ricreativo-culturale.

Dove soggiornare?

Elihotel - Via Lungomare, 274 Tel. 0942.756110, fax 0942.751842

Hotel Kennedy - Via Nazionale, 87 Tel. 0942.751110 / 0942.756060 / fax 0942.750529

Solemar Hotel - via Lungomare Tel. 0942.756141, fax 0942.756137

Hotel Pagano - via Nazionale,199 Tel. 0942.751155, fax 095.492277

S.Alessio Siculo
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16 luglio 2011 6 16 /07 /luglio /2011 21:44

Nella florida e ridente regione della Sicilia, tra le verdeggianti colline del versante settentrionale dell'Etna, sorge un paese che ha conservato i caratteri naturalistici e storico-urbanistici conservando e valorizzando il suo "genius loci": il comune di Randazzo.

La storia di Randazzo

Randazzo è un piccolo paese siciliano e la sua posizione strategica, come fulcro centrale delle tre province di Messina, Catania ed Enna, ha donato al paese una serie di "vantaggi" sia dal punto di vista storico-culturale che paesaggistico. Ed è soprattutto l'aspetto naturalistico che fa di Randazzo una cittadina caratteristica, una vera perla rara della storia dell'urbanistica. Basta percorrere le strade fatte in pietra lavica per avere la sensazione di ritrovarsi in un'altra epoca, quella medievale, di cui il paese conserva tracce visibili e semplici da individuare. La città di Randazzo offre il suo territorio al Parco Regionale dell'Etna, al Parco dei Nebrodi e a quello Fluviale dell'Alcantara che lo circondano e allo stesso tempo lo salvaguardano. Attraverso i sentieri di lava antica e recente, i turisti possono raggiungere luoghi suggestivi: monte Spagnolo, la Grotta del Gelo, la Grotta ed il Sentiero Burrò ecc. Lungo il percorso si possono ammirare pinete, faggete, boschi di betulle, che creano un habitat favorevole alla sopravvivenza di una grande varietà di animali selvatici come la volpe, la lepre, il coniglio, il riccio, il pipistrello ecc. Sull'etimologia del nome di Randazzo vi sono varie interpretazioni: quella legata alla preesistente pentapoli romana (Triracia, Triocala, Tissa, Demena e Alesa), Randacium da cui Randazzo; altra ipotesi afferma che il nome Randazzo, sorta nel medioevo, sarebbe di origine bizantina da Rendakes o Randas, governatore bizantino di Taormina nel sec. X; altra teoria popolare, invece, vorrebbe che il nome derivi dal termine dialettale “rannazzu” che significa “molto grande”.

Cosa visitare a Randazzo?

Randazzo è ricca di storia testimoniata dalla presenza di moltissimi monumenti da poter ammirare come le 4 porte (Porta Aragonese, Porta di San Martino, Porta di San Giuseppe, Porta Pugliese) e la torre. La chiesa di S. Maria, risalente al XIII secolo e sottoposta a varie trasformazioni, è caratteristica per la sua manifattura in blocchi neri di pietra lavica che contrastano con il campanile bicromo; la chiesa più ampia di Randazzo è quella di S.Nicolo del XIII secolo; la chiesa di San Martino con il suo bel campanile duecentesco. Il patrono di Randazzo è San Giuseppe che si festeggia sin dal 1679. La festa si conclude con una fiaccolata fino alla statua, posta sulla collina di San Pietro e rivolta verso l'Etna. Fino al 2° conflitto mondiale esisteva una piccola chiesa extraurbana dedicata a questo Santo, e la festa si concludeva portandone in processione il simulacro. Per festeggiare si mangiano zeppole di riso condite con miele e cannella.

Randazzo
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16 luglio 2011 6 16 /07 /luglio /2011 20:19

La capriata è una struttura architettonica, tradizionalmente realizzata in legno, caratterizzata da una serie di elementi ben ancorati ciascuno dei quali svolge una precisa funzione statica.

La capriata: evoluzione storica

La capriata è una struttura architettonica, tradizionalmente realizzata in legno, che vanta antiche origini; pur se nel “De Architettura” di Vitruvio si parla dell’utilizzo della capriata come elemento di copertura, alcuni studiosi ipotizzano che già i greci impiegarono strutture di “forma triangolare”. L’architettura paleocristiana fece molto uso delle capriate, per coprire gli ampi spazi delle prime basiliche cristiane anche se, purtroppo, non ci sono pervenute tracce per potere analizzare la composizione dei singoli elementi e la tecnologia che caratterizzava l’unitarietà della struttura. Le capriata lignea paleocristiana era strutturata in modo tale da non generare spinte laterali sulla muratura e ciò consentiva ai muri laterali di non avere grossi spessori con assenza di contrafforti. Nel periodo romanico le capriate, che coprivano le navate laterali, furono sostituite da volte; solo nella navata centrale era possibile ammirare la spettacolare e ardita struttura. Nonostante le volte iniziarono a sostituire i tetti a capriate, la struttura lignea continuò ad essere utilizzata per coprire ampi spazi e in breve tempo si diffuse in tutta Europa e ad essa si apportarono delle varianti come, ad esempio, nell’Europa settentrionale dove le falde erano più inclinate rispetto alle classiche. Nel Medioevo, alla capacità strutturale degli elementi architettonici che costituivano la capriata, come puntoni, saette, catene e monaci, si aggiunse anche la capacità formale; le capriate infatti erano finemente decorate con colori vivaci, come ci dimostrano alcuni esempi ritrovati a Firenze. Lo studio effettivo della struttura nel suo funzionamento statico e nelle sue varie varianti, iniziò nel Rinascimento quando alcuni trattatisti come Mariano di Jacopo detto il Taccola, Leondardo da Vinci e Serlio ne cominciarono ad analizzare la composizione. Dagli studi effettuati, emerge che la capriata ancora non era conosciuta come “elemento reticolare”, dato che la tipologia classica caratterizzata da monaco, due puntoni, due saette, e catena venne trasformata introducendo più elementi di rinforzo. La famosa capriata “palladiana” è caratterizzata da un monaco, e due saettoni ben ancorati alla catena, costituendo una struttura perfettamente reticolare. Nel periodo rinascimentale e barocco l’uso della capriata fu meno diffuso ma non completamente abbandonato. Nel XVIII e soprattutto nel XIX secolo la capriata fu studiata sul piano teorico, comprendendone il funzionamento statico, così da realizzare strutture ben più complesse come le travature reticolari ad aste e nodi. L'uso della capriata nel XIX e nel Novecento fu rivolto soprattutto all'edilizia industriale, affiancando al tradizionale legno, anche il metallo come capriate in acciaio e infine il cemento armato.

La capriata: un gioiello architettonico

Le capriate sono uno spettacolare gioiello dell'architettura e vanno restaurate.

Mezza Capriata "Castello di Casapozzano"Capriata-"Castello di Casapozzano (CE)"
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